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Dal 18 dicembre 2018 dalle ore 17.00 Castel Sant’Elmo illumina Napoli e ricorda tutte le storie che hanno unito la maestosa fortezza e la città: cittadella fortificata con gli Angioini, prigione per illustri personalità e oppositori politici, baluardo dei rivoluzionari napoletani del 1799, ancora carcere militare fino al 1952 e oggi, con il suo museo, ne racconta la storia artistica.

Nel 1692, Carlo Celano nella sua opera Notitie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli per i signori forastieri, così descrive la città: “Dal mare apparisce in forma d’un nobilissimo teatro, perché vedesi situata nella falda della collina di Sant’Erasmo; è però tutta comodamente carozzabile, ed è spettacolo degno d’esser veduto da mare in occasione di qualche festa di notte, quando le finestre sono adornate da quantità di lumi: confesso che cosa più dilettosa veder non si può in terra.”

L’illuminazione serale, con corpi illuminanti al LED installati dalla società Unicoenergia, è realizzata dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente e da Anna Maria Romano, direttore di Castel Sant’Elmo con la collaborazione della V Municipalità presieduta da Paolo De Luca- e viene proposta in occasione delle prossime festività.

Museo archeologico di Pontecagnano, mercoledì 19 Dicembre 2018, ore 19.00.

Mercoledì 19 Dicembre 2018, al Museo archeologico Nazionale di Pontecagnano si svolgerà la manifestazione FERMENTI_Creatività musica energia per Musée éclaté con l’apertura straordinaria serale fino alle 22.00.

Nella serata verrà presentato il LOGO vincitore del concorso indetto dal Comune di Pontecagnano Faiano, nell’ambito del progetto “Musée éclaté-Museo senza limiti”, formulato in partenariato con il Polo museale della Campania, l’Università degli Studi di Salerno e Legambiente, finanziato dalla Regione Campania -POC Campania 2014-2020.

Durante la serata saranno esposti gli elaborati presentati al Concorso da giovani graphic designers attivi sul territorio, che dialogheranno con il pubblico e con il gruppo di lavoro del Progetto sui temi della valorizzazione del patrimonio archeologico e della città, fonte di ispirazione dei lavori realizzati.

Sarà inoltre possibile visitare la mostra  La Città nel Museo. Percorso nei luoghi archeologici di Pontecagnano, che attraverso foto d’epoca e documentazione d’archivio racconta le trasformazioni della città negli ultimi cinquant’anni, avvenute di pari passo con le esplorazioni archeologiche.

A seguire si terrà un concerto di Pierangelo Mugavero, virtuoso chitarrista di Pontecagnano esponente del filone musicale fingerstyle, tecnica che consente di comporre e arrangiare brani solo con la chitarra producendo sonorità pluristrumentali.

La serata si concluderà con una degustazione di birre artigianali locali e di prodotti tipici del territorio.

Ingresso: € 2,00; Ridotto: € 1,00

INFO
Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Gli Etruschi di frontiera” - via Lucania – Pontecagnano Faiano (SA)
tel: 089/848181 -  fax: 089.3854253 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.polomusealecampania.beniculturali.it

Facebook: Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano “Gli Etruschi di frontiera”
Twitter: @MuseoMAP
Instagram: museomap_pontecagnano

Certosa e Museo di San Martino, da sabato 15 dicembre 2018.  

Il grandioso presepe Cuciniello, cui è legata la fama della Sezione presepiale della Certosa e Museo di San Martino, assume nuova luce per le prossime festività.

Con un importante intervento di illuminotecnica risplendono, con luci a LED provenienti da diverse fonti, le tre grandi scene di cui il Presepe è composto: Natività, Taverna e Annuncio ai Pastori; ritorna anche l’affascinante e scenografico meccanismo dell’alternanza aurora – giorno – crepuscolo – notte.

Il presepe prende nome da Michele Cuciniello, il collezionista che donò allo Stato la sua raccolta di circa ottocento tra ‘pastori’, animali e accessori, e che volle personalmente seguire la messa in scena e il montaggio dell’intero presepe, inaugurato nel 1879.

L’intervento è stato realizzato grazie alle erogazioni liberali in favore della cultura di Intesa Sanpaolo S.p.a. e A.C.E.N. Associazione Costruttori Edili Napoli attraverso il portale ArtBonus, per il progetto “La sezione presepiale del Museo di San Martino”.

Certosa e Museo di san Martino: 081 2294524-544-538 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Castel Sant’Elmo, 14 dicembre 2018 - 21 gennaio 2019  

In occasione della manifestazione per la riapertura della Chiesa delle donne, della Certosa e Museo di San Martino del 13 dicembre 2018, è esposta a Castel Sant’Elmo –fino al 21 gennaio 2019- l’opera di Claudio Palmieri Presepe Celeste, un omaggio all’importante collezione presepiale della Certosa di San Martino.

La mostra, curata da Anna Imponente direttore del Polo museale della Campania, presenta una grande installazione sospesa in uno dei luoghi più suggestivi di Castel Sant’Elmo, il cavernoso ambiente a cui si accede percorrendo il ponte levatoio oltre il maestoso portale con il fregio scultoreo celebrativo del soggiorno di Carlo V a Napoli nel 1535. È qui che avviene il passaggio dalla rampa esterna scavata nel banco tufaceo della collina al tortuoso camminamento che si inoltra negli antri del Castello prima di riemergere sulla grandiosa Piazza d’Armi. Dal più ampio sguardo che abbraccia il centro storico della città fino al Vesuvio dall’entroterra fino al Golfo, il visitatore si immerge in uno snodo di penombra tra gli ambienti sotterranei, le segrete con le zone di servizio del Forte, e il percorso che conduceva in alto agli edifici del comando e dell’amministrazione.

In questo luogo trova accoglienza il racconto della Natività: la Sacra Famiglia adorata dai Re magi e da un pastore e vegliata dall’alto da un angelo. Come in un estremo lavorio a intreccio ‘per via di levare’, Palmieri riduce le figure dei personaggi a filiformi sagome d’acciaio con inserti in ceramica smaltata che si stagliano sul tufo giallo, come essenze arboree fiorite tra le pietre. La scena appare sospesa nel vuoto, in una dimensione sia terrena e materica che “celeste” e impalpabile.

L’opera è stata esposta nel 2006 al Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea (PZ) e nel 2012 nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma. Acquista una nuova identità confrontandosi con la sinopia della Madonna nella nicchia retrostante che con i cannoni puntati per l’arte della guerra. In una città in cui la storia del Presepe affonda le radici in una consuetudine secolare del più alto artigianato artistico crea un singolare legame con i presepi storici custoditi nel vicino Museo della Certosa di San Martino. Claudio Palmieri, ripercorre “la tradizione per uscirne, narrare una storia senza scivolare nel già detto, costruire una immagine che sia un rimando culturale ma non attenui il mistero, anzi si caratterizzi per i problemi plastici affrontati e le possibilità di linguaggio insite in una scena carica di interrogativi tramandati da un secolo all’altro” (Giuseppe Appella). Questa riflessione sul tema del sacro diventa ponte tra passato e presente, tra figurazione ed evocazione.


Claudio Palmieri, nato a Roma nel 1955, allievo del pittore futurista Mino Delle Site, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Roma. Esponente della Nuova Scuola Romana o Scuola di via del Paradiso ha al sua attivo una ventennale attività artistica nazionale ed internazionale.
Nel 1985 è la sua prima personale alla Galleria l’Attico di Roma e l’anno seguente espone alla Galleria Annina Nosei di New York e nella sezione Aperto della XLII Biennale di Venezia. Si afferma con grandi tele materiche nelle quali gli elementi floreali sono trasfigurati dal gesto informale della sua pennellata. Dal 1987 nei suoi lavori la pittura lascia il posto al metallo, ceramiche smaltate, tessuti e legno esprimendosi con elementi scultorei filiformi che conquistano lo spazio sublimando il dato naturalistico sempre presente nella sua produzione.
Ha esposto nelle più conosciute gallerie e nei musei di New York, Milano, Modena, Bologna, Bari, Graz, Zurigo, Firenze, Spoleto, Edimburgo, Torino, Matera. Ha partecipato alla mostra itinerante, La scultura italiana del XX secolo, 2001- 2002, esponendo a Yokohama, Ibaraki, Sapporo e Shimane. Le sue opere sono presenti in diversi Musei d’Europa.


Informazioni
Presepe Celeste di Claudio Palmieri
Date: 14 dicembre 2018 - 21 gennaio 2019
Orario: tutti i giorni 8.30-19.30 - ultimo ingresso 18.30
Ingresso: € 5,00

 

Pignatelli_In Scena dal 14 al 16 dicembre 2018

Il Museo Pignatelli e il Teatro coop. produzioni/Galleria Toledo  presentano dal 14 al 16 dicembre 2018 lo spettacolo "CASSANDRA variazione sul mito n. 2",  scritto e diretto da Laura Angiulli, con Alessandra D’Elia, Caterina Spadaro e l’interpretazione in canto di Caterina Pontrandolfo, su musiche originali di Enrico Cocco e Angelo Benedetti. Allestimento scenico di Rosario Squillace e luci di Cesare Accetta.

Cassandra è la più bella tra le figlie di Priamo, amata da Apollo e per non avere corrisposto il suo amore dotata di inascoltata capacità profetica. Attraverso un richiamo ai testi tratti da Eschilo, Euripide, Licofrone fino a Christa Wolf e al generoso contributo di Enzo Moscato ne deriva un’opera autentica, dalla scrittura autonoma e originale, volta a far emergere una figura di donna, forse la meno celebrata e più sfuggente immagine del grande affresco della Troia all’epilogo, che secondo le parole della regista, «si impone sul suo popolo e sugli eventi per lucida capacità di interpretare i fatti e valutarne l’esatta entità delle forze contrapposte. Essa si sottrae alla massa dolente dell’ampia schiera al femminile che popola lo scenario offerto dalla famiglia di Priamo e si afferma con controversa personalità in un ruolo che, a ben vedere, è innanzitutto politico››. Cassandra osserva lucidamente, penetra la verità dei suoi giorni, mai ripiegata, più che altro furente, e va incontro allo spietato destino di schiava e vittima mentre Troia consuma tra le fiamme la sua dolente epopea.


IL TEATRO COOP. PRODUZIONI/GALLERIA TOLEDO 
drammaturgia e regia: Laura Angiulli \ contributi al testo: Enzo Moscato con Alessandra D’Elia Caterina Spadaro
interpretazione in canto: Caterina Pontrandolfo
musiche originali e drammaturgia del suono: Enrico Cocco e Angelo Benedetti
impianto scenico: Rosario Squillace
luci: Cesare Accetta 
assistente regia: Flavia Francioso
tecnica: Luigi Agliarulo, Lucio Sabatino
promozione: Lavinia D’Elia Francesco Maccarrone Angelica Simeone
produzione a cura di: Rosario Squillace


Note di regia
“Cassandra, donna soprattutto donna, intelligente, acuta, percettiva, dunque veggente.
Giusto un’ora prima della fine, desolazione dello spazio vuoto estraneo, sospensione dell’attesa senza tempo che già s’attesta sull’estremo limine del giorno. Guerra di pensieri e parole, suoni, anche disarticolati ferocemente coerenti. Sola come sempre. La guerra l’attraversa, lutti e rovina, macerie di umanità – lei dice - e dall’alto delle mura vede – solo lei - vede il nulla che avanza, ingoia, cancella; macelleria di corpi e sentimenti – ahi la terribile fertilità di Ecuba! La morte non è solo presagio, le si manifesta, le si fa compagna, è nucleo e sostanza di un decadere senza rimedio. Genitori, fratelli, sorella, tutti assolutamente tutti. Achille la bestia, Achille dalla mortifera lancia, Achille cui non sarà dato sottrarsi; Achille – l’impotenza dei vincitori!
Tutto ciò che devono conoscere si svolgerà davanti ai loro occhi, ed essi non vedranno nulla: è così, è l’orrore della vittoria - Achille, anche lui tenuto in pugno dal destino, come Agamennone, Clitemnestra, come quei tanti senza nome che la guerra cancella. Tre donne per Cassandra: poesia, soprattutto poesia, parole che sgorgano in largo flusso e si consumano nel ritmo andante del riportare alla mente, o suono sgretolato, soffocato nel fondo della gola, tratto fuori dalla cavità oscura del ventre in un dissonante fluire della coscienza”. Laura Angiulli

biglietti
ingresso gratuito fino a esaurimento posti

informazioni
Galleria Toledo teatro stabile d’innovazione
via Concezione a Montecalvario, 34 80134 Napoli
t. [+39] 081 425037 - [+39] 081 425824
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Museo Pignatelli
Riviera di Chiaia 200
t. [+39] 081 7612356 - [+39] 081 669675

orari spettacoli
venerdì 14 e sabato 15 dicembre: ore 20.00
domenica 16 dicembre: ore 18.00

Capri, Certosa di San Giacomo; 15 dicembre 2018 - 20 gennaio 2019 30 gennaio 2019 (prorogata).

Luigi Auriemma. Corpus carsico - a cura di Patrizia Di Maggio.

Sabato 15 dicembre alle ore 11,30 sarà inaugurata la mostra di Luigi Auriemma Corpus carsico, curata dal Direttore della Certosa di San Giacomo, nell’ambito del programma espositivo organizzato dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente.

Il progetto nasce per la Certosa di San Giacomo e si sviluppa tra la Chiesa e la raccolta Sala del Capitolo, contigua al Chiostro Piccolo.
Il ‘corpus carsico’ è l’isola stessa, e il titolo contiene le parole opus e ars evidenziate graficamente: come di consueto Auriemma offre al visitatore una complessa catena di pensieri e immagini, nelle quali la parola è materiale imprescindibile per la costruzione dei significati.

Il ‘corpo’ di Capri, largamente presente nel progetto, diventa corpo dell’opera, attraverso la quale si stabilisce il rapporto fra artista e osservatore, sviluppato più esplicitamente nei tre Autoritratti esposti nella Sala del Capitolo.
L’isola compare come presenza minima nell’opera Luogo visivo, in cui l’infinitesimo granello di sabbia prelevato da una delle spiagge dell’isola rappresenta la frontiera tra il visibile e l’invisibile in quanto ultimo elemento percepibile dallo sguardo ed è evocata attraverso le parole estrapolate dai versi di Chioma di Capri e de Gli amanti di Capri, dedicate all’isola da Pablo Neruda e riprodotte nei timbri chiusi in cinque teche di cristallo.

Nella Certosa, uno dei luoghi più rappresentativi dell’isola, prendono forma le riflessioni (e si potrebbe dire la narrazione filosofica) con cui Auriemma invita a confrontarsi. Esse sono fortemente suggerite dalla Chiesa, spazio pregnante e sacro, e luogo iper-significativo, con il quale gli elementi dell’installazione sono in stretta relazione: è così nell’opera Alfabetizzare la base, composta da 26 ‘mattonelle’ con le lettere dell’alfabeto realizzate con l’impiego di ostie e disposte sul pavimento della navata secondo un percorso che dall’ingresso conduce all’altare; è così in Anticoncettuale-Sovraconcettuale, nella Cappella di San Bruno, un campo specchiante con la silhouette di Cristo crocifisso riempita da strati di ostie, e accanto le due scritte del titolo che, nell’andamento orizzontale/verticale si incrociano nella lettera T, a significare che, ontologicamente, oltre il concetto è il pensiero, oltre il visibile è l’invisibile, come nella frase Hoc est enim corpus meum (Questo è il mio corpo), che nella tradizione cristiana sintetizza il rapporto tra significante e significato.


LUIGI AURIEMMA vive e lavora a Napoli. Sin dal diploma all'Accademia di Belle Arti ha indirizzato la sua ricerca verso la variazione segnica, servendosi «di un piano illimitato e di scalature aggettanti di vetri che si combinano in una sequenza aperta. Auriemma continua a lavorare su figure anche quando compone delle antinomie. Per dimostrare ciò in tutti i casi possibili, il suo lavoro è concepito per articolarsi nello spazio, per fare dello spazio una speranza indotta a meditare sul comportamento e l’esperienza» (G. Perretta 1990), per segnare un «luogo estremo (e di confine) in cui l’opera incontra se stessa e l’altro» (C. Casorati 1991).
Opere di Luigi Auriemma sono presenti, nelle raccolte permanenti del Museo CAMUSAC di Cassino, del Museo MACS di Catania e del Museo MADRE di Napoli.
Ha al suo attivo numerose esposizioni personali e collettive, tra cui vanno almeno ricordate, tra le più recenti: CARTOLINA PER NAPOLI - Palazzo Reale - Napoli 2000; Rassegna internazionale del libro d'artista - Napoli 2000; é_cri_t - MAGAZZINI PESCATORE Artecontemporanea - Benevento 2010 (mostra personale); C_END_RE - Museo del Sottosuolo - Napoli 2013 (mostra personale); PALEOCONTEMPORANEA - Basilica di San Gennaro extra moenia - Napoli 2013; PERMANENTE/1 - Museo CAMUSAC - Cassino 2013; LO DOVEVI FARE ANCHE TU! - Chiesa di San Biagio Maggiore - Napoli 2015; LUIGI AURIEMMA CON IL FILOSOFO CARMINE CASTORO - Museo CAMUSAC - Cassino 2015; D_I_O_GENE - Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Napoli 2016 (mostra personale); FRIENDS- Galleria Dirarte 2.0 - Caserta 2016; CRIPTICA - Museo del Sottosuolo - Napoli 2016; LA FRAGILE BELLEZZA - Liceo Scientifico Ettore Majorana - Roma 2017; NESSUNO IN MOSTRA – SAACI Gallery - Saviano 2017; PER FORMARE UNA COLLEZIONE - Museo MADRE - Napoli 2018.


Informazioni
Luigi Auriemma Corpus carsico
La mostra sarà aperta fino al 20 gennaio 2019 30 gennaio 2019 (prorogata)

Certosa di San Giacomo
via Certosa 1 Capri
081.8376218; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ingresso: 6.00 €
Orario: 10.00 – 15.30 (ultimo ingresso ore 15.00);  chiuso lunedì

Parco Archeologico di Elea-Velia - Mercoledì 12 dicembre 2018, ore 9.30.

Mercoledì 12 dicembre 2018 al Parco Archeologico di Elea-Velia, primo appuntamento con i giovani allievi delle scuole di Vallo della Lucania e di Castelnuovo Cilento per un nuovo progetto di valorizzazione che si rivolge proprio alle scuole, ai giovani quali ‘custodi’ di un patrimonio storico-archeologico di inestimabile valore, fondamento della propria identità.

Il percorso formativo prevede una serie di incontri con gli alunni dei licei Classico ‘Parmenide’ e Scientifico ‘Leonardo da Vinci’ di Vallo della Lucania e dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Ancel Kays’ di Castelnuovo Cilento, che daranno l’avvio alla prima fase per la realizzazione di progetti

I giovani studenti, traendo spunto da quanto essi stessi riterranno possa e debba rappresentare il sito archeologico di Velia per tutti, non soltanto per le comunità di appartenenza, esporranno le loro idee che costituiranno il punto di partenza per la pianificazione e realizzazione di programmi che prevedono l’uso di linguaggi e tecniche differenti.

All’iniziativa, introdotta da Giovanna Scarano, direttore del Parco Archeologico di Elea-Velia, parteciperà Paolo Apolito, ordinario di Antropologia culturale-Università degli studi Roma tre. Previsto l’intervento di Alfonso Andria, presidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali Ravello; saluti di Pietro D’Angiolillo, sindaco del comune di Ascea.

Parco Archeologico di Elea-Velia
tel. 0974 972396; email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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