VEDOVAMAZZEI

La mostra VEDOVAMAZZEI si svolge nell’ambito delle attività di valorizzazione dell’arte contemporanea alla Certosa promosse dal Polo museale della Campania, nel solco dell’ attività dell’Associazione per l’arte e la cultura contemporanea Il Rosaio impegnata, dal 2012, a rilanciare la tradizione e la sperimentazione artistica contemporanea dell’isola di Capri.

Dopo l’esposizione dei disegni inediti di Enrico Prampolini (Prampolini, I taccuini capresi 1946-1948) nello scorso anno, l’associazione ha invitato vedovamazzei (Stella Scala e Simeone Crispino) a realizzare una serie di lavori ispirati alla cultura e alla storia artistica caprese.

I due artisti campani, che dal 1991 portano avanti una ricerca fondata sull’utilizzo di diversi media, dalla pittura alla fotografia e al video, dalla scultura oggettuale all’installazione ambientale, hanno realizzato per l’occasione un insieme di opere il cui fulcro è costituito da un vero e proprio progetto di trasfigurazione ambientale e percettivo di uno spazio della Certosa.

Le pareti della sala antistanti il bagno, a ridosso del Chiostro piccolo, saranno rivestite da una superficie di circa 16 mq. di maioliche dipinte a mano, sulle quali, come in enormi mosaici, compariranno le opere UN United Nothing e The most visited place ever. La prima opera riprende, ingigantendola, la scritta realizzata in un bagno pubblico di Sarajevo nel 1994 da un soldato in forza al contingente di pace delle Nazioni Unite durante la guerra dei Balcani; la seconda, sotto la superficie di un delicato e anonimo paesaggio campestre è la rappresentazione ossessivamente ripetuta della casa nella campagna parigina in cui soggiornò per alcuni mesi del 1979, a ridosso del ritorno in Iran, Ruhollah Khomeini e che divenne meta di pellegrinaggio dei maggiori intellettuali francesi di quegli anni.

Entrambe le opere combinando elementi e linguaggi apparentemente lontani sono emblematiche della ricerca di vedovamazzei. Il ricorso a una tecnica tipica della tradizione caprese come quella della lavorazione a mano della maiolica se a prima vista sembra ricondurre l’elemento di riflessione politica intrinseco alle due opere all’interno di un ordine decorativo, agisce in realtà come elemento destabilizzante le attese dell’osservatore, restituendogli, con l’oggettiva gravità di un’illuminazione, il senso di un duplice e reiterato fallimento della politica, e più in generale della cultura occidentale nel nostro recente passato.

Altre opere sono esposte nella sala del Capitolo, lungo il fil rouge che lega le opere in mostra alla storia artistica caprese si colloca anche la scultura DeperoClavel che s’ispira a una famosa fotografia scattata a Capri nell’estate del 1917. La foto ritrae Fortunato Depero e Gilbert Clavel – protagonisti di una indimenticabile stagione creativa sull’isola nell’estate di quell’anno – che mimano una sorta di balletto meccanico ‘indossando’ due curiosi oggetti, un cavalletto in legno e un imbuto. Il profilo dei due oggetti, debitamente reinterpretato, è disegnato su una superficie di cemento dando vita così a una sorta di bassorilievo su cui è immortalata la loro impronta.

L’allusione a un mondo meccanizzato e a un processo d’ibridazione tra uomo e cosa, tipico della ricerca deperiana, ripresa da vedovamazzei sembra indicarci come anche l’oggetto d’uso comune, investito di una memoria culturale, finisca per acquisire una vita interna propria e una carica enigmatica trascendente la presenza dell’uomo e l’uso da parte dell’artista.

Tra le altre opere in mostra, una scultura oggettuale in cui i due artisti scelgono d’intervenire pittoricamente sulla superficie di un ombrellone da spiaggia dipingendo due nudi maschili ispirati alla memoria del conte Jacques Fersen e alle immagini del fotografo tedesco Wilhelm Von Gloeden;  una serie di tre disegni che formano un’opera dal titolo We pimp hard movie, immaginario film a luci rosse, ridotto ai titoli di testa e coda, alla superficie impenetrabile della sua prima e ultima immagine raffigurante una doppia finestra colta dall’esterno in due diverse ore della giornata, e a tutto il tempo che scorre in mezzo a questi due momenti.

La mostra, promossa dall’Associazione per l’Arte e la Cultura Contemporanea Il Rosaio con il Polo Museale Regionale della Campania, è realizzata grazie al sostegno dell’Istituto Banco di Napoli - Fondazione e si avvale del patrocinio della Città di Capri e del Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Museo Madre.  La mostra e' a cura di Gianluca Riccio.
In occasione della mostra verrà pubblicato il primo dei Quaderni de Il Rosaio dedicato all’opera di vedovamazzei dalle edizioni Editoriale Scientifica.

 

Sede: Certosa di S. Giacomo –Via Certosa 80073, Capri (NA)
Tel.: 081 8376218
Orari: dal martedì alla domenica 9,00 – 14,00; lunedì chiuso
Ingresso Certosa: 4 euro
Catalogo con un testo di  Gianluca Riccio

Ufficio stampa  a cura de Associazione per l’Arte e la Cultura Contemporanea Il Rosaio – tel. +393487232239  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / www.associazioneilrosaio.com

  • Dove: Certosa di San Giacomo - Capri (Napoli)
  • Da: Domenica, 13 Settembre 2015
  • A: Sabato, 24 Ottobre 2015